domenica 4 marzo 2018

Europa League - Boca e Raskers, il grande gelo

Nel weekend in cui la neve ha imbiancato mezza Italia, l'ondata di gelo non ha risparmiato neppure Glasgow e Buenos Aires. Si è trattato, però, di un gelo che ha raffredato gli animi dei tanti tifosi di due delle più importanti squadre della nostra federazione, che alla vigilia di questi ottavi di finale di Europa League erano date come grandi favorite alla vittoria finale. Ci riferiamo ovviamente ai campioni in carica dei Glasgow Raskers ed ai pluricampioni di Champions del Boca Juniors, usciti di scena clamorosamente anzitempo da questa competizione che si preannuncia a questo punto terra di conquista di tanti nuovi ed ambiziosi manager. L'unica squadra ancora in corsa ad aver già vinto un trofeo in FFE resta così l'Athletic Bilbao di Roberto Parrini, ultimo baluardo europeo della storica lega pacianese; Athletic Bilbao che, a questo punto, diventa l'indiziata numero uno alla vittoria finale insieme alla temutissima armata cosentina di Umile Foggia. Ma prima di iniziare a pensare a cosa ci riserverà la fase decisiva di questa competizione, diamo allora uno sguardo a quanto successo in questi accesissimi ottavi di finale!


ATHLETIC BILBAO - DALLATASARAY
3 - 2 (83 - 73)
(and. 2 - 1)
Paciano barcolla, ma non molla. Le speranze di riportare un trofeo FFE sulle sponde del Lago Trasimeno, a quattro anni dall'ultima volta, con l'uscita di scena dei Qpr in Champions sono tutte riposte nei campioni d'Europa 2014 di Roberto Parrini. Contro il volenteroso ma timido Dallatasaray di Mirko Dalla Rosa, il risultato non è mai stato in dubbio, come non lo è mai stata la qualificazione. La squadra del Fantabacchi non è per nulla sfiduciata né rinunciataria, e questo rende il match davvero bello ed interessante; tuttavia, davvero tanta è parsa la differenza in termini di qualità, esperienza e personalità tra le due squadre.

TIM ONE - SICULA LEONZIO
1 - 3 (68.5 - 79)
(and. 1 - 1)
Dopo il match dell'andata, im pochi si sarebbero aspettati una gara di queste. Tra Tim One e Sicula Leonzio l'equilibrio sembrava dover regnare sovrano, ma alla fine la classe e la qualità sono emersi. Avevamo anticipato che la Tim One attraversava un periodo abbastanza difficile in campionato, ma lo stesso valeva per il talento ceccanese; tuttavia, è proprio in questi momenti che si misura ed esce allo scoperto lo spessore, il carattere e la determinazione di un predestinato. Il duo formato da Samuele Dolcini e Daniele Bertone hanno messo in campo tanto cuore e tanto entusiasmo, ma contro una Sicula Leonzio in grande spolvero davvero non si poteva fare di più. Gianmarco, d'altro canto, è finalmente riuscito ad esprimersi in Europa come ormai da tanti anni fa a Ceccano; e se queste sono le premesse... attenzione davvero perché costui è un fenomeno!

LECCEZIONALE - A.S. JUVEFOREVER 2006
2 - 2 (74 - 75.5)
(and. 1 - 2)
Bellissima e tiratissima fino alla fine. Leccezionale e A.S. Juvforever 2006 non se le sono risparmiate, lottando su ogni pallone e cercando di superarsi in tutti i modi. Al Via del Mare addobbato a festa come sempre riesce a fare nelle grandi occasioni, Simone Cosma ha mantenuto le promesse della vigilia ed ha attaccato a testa bassa per novanta minuti. Tuttavia, l'avversario che aveva di fronte non era giunto a Lecce in maniera sprovveduta; Andrea Luchini aveva infatti studiato dettagliatamente l'avversario,  mostrando sin dal fischio di inizio personalità e carisma. Ne è uscito fuori un match davvero avvincente e ricco di colpi di scena dove però nessuna delle due squadre è riuscita a prevalere sull'altra; ed a fare la differenza, in favore dei bianconeri,  è stato il risultato dell'andata. Peccato davvero per il Leccezionale, che esce anche questa volta di scena con tanti rimpianti; ma siamo sicuri che tornerà a provarci.

H2O MENTA - CASCIO BULLS
1 - 2 (69.5 - 74)
(and. 1 - 1)
Che questa Europa League sia tutt'altro che banale sta a dimostrarlo anche la sfilza di vittorie esterne che hanno premiato ben sei squadre (su otto) provenienti dalla Champions. Non fa eccezione la Cascio Bulls del duo Simone Cascione e Stefano Bonci, che hanno prevalso su un H2O Menta incapace di imporre il proprio gioco e far valere il fattore campo. Probabilmente, le difficoltà della Champions e la possibilità di avere modo di affrontare squadre molto più performanti di quelle che ha trovato nel suo cammino Davide Galloni, hanno fatto la differenza, con la Cascio Bulls che si è dimostrata più cattiva e più cinica nello saper sfruttare al meglio tutte le occasioni che le sono capitate tra i piedi. Esce così di scena l'ennesima rappresentante della Maleo (la quinta, tra Champions ed Europa League..!!) e continua invece il suo cammino la rappresentante della Faciolada, che vendica l'amara eliminazione patita nei gironi di Champions e si proietta in questi quarti di finale con la consapevolezza di poter essere la vera mina vagante.

BOCA JUNIORS - FROSINONE
1 - 3 (67.5 - 81)
(and. 1 - 2)
Shock e costernazione. E' un'atmosfera surreale quella che si vive nella Bombonera al triplice fischio. L'assordante rumore dei fischi penetra dalle orecchie e arriva dritto al cervello; quella che incominciata come una giornata di gioia e di festa si è trasformata, nel giro di appena novanta minuti, in frustrazione e contestazione. In un piccolo angolo dello stadio, undici uomini vestiti di gialloblù festeggiano increduli davanti ai propri tifosi, ma il resto dello stadio, attonito, non sembra curarsene. Il Boca Juniors di Massimiliano esce di scena; nel peggiore dei modi. Il match della remuntada si è trasformato ben presto in un perfetto horror alla Hitchcock, facendo rimaterializzare di colpo le stesse apprensioni e gli stessi incubi che si stanno vivendo, in queste settimane, in campionato. La cosa che fa più male è certamente l'onta di vedersi sbancato il proprio fortino, in un derby oltretutto, e proprio contro la diretta concorrente che in campionato lo sta inseguendo. Per il Boca finisce così nel peggiore dei modi questa avventura europea che sembrava promettere tantissimo; si aprono le porte dei quarti, invece, per l'ennesimo prodotto cresciuto e maturato nel fiorente vivaio ceccanese: Francesco Zangrilli è davvero pronto a prendersi l'Europa!

DIACCALCIO - GLASGOW RASKERS
2 - 2 (75.5 - 72)
(and. 3 - 1)
In questo gelido weekend di coppe dal sapore rivoluzionario, soffia forte il vento del rinnovamento. Un vento che trascina via tantissime squadre dalla gloriosa storia (come il Boca) o dal recente blasone. E' il caso della Glasgow Raskers di Francesco Raschetti, che nella sua prima stagione da star dopo la prorompente vittoria in Europa League dello scorso anno, passa dalla sua possibile consacrazione ad una mesta uscita di scena lontano dai riflettori. Eppure, la sua stagione era iniziata alla grandissima con la vittoria della Supercoppa e il debutto vincente in Champions. Inutile poi è stato il pur lodevole tentativo finale di agguantare il secondo posto del girone; qualcosa, in autunno, si era rotto e la retrocessione in Europa League è stato un segnale da non sottovalutare. E tutti i timori si sono infine materializzati due settimane fa, con la débâcle di Glasgow. In questa gara di ritorno, a cui ormai davvero in pochi confidavano nella remuntada, i ragazzi di Francesco non hanno affatto demeritato. Ma ormai, probabilmente, tutto era inutile. Resta, perlomeno, la consolazione di uscire contro un avversario di valore, un vero osso duro. Eh si, perché gioca davvero bene la Diaccalcio di Francesco Ruvio; talmente bene da far sembrare normale una qualificazione che invece ha dello straordinario, contro un avversario si ferito, ma per nulla disposto a prostarsi. Da un possibile bigmatch tra Glasgow e Boca, così, si passa quindi ad un inedito quanto affascinante Frosinone contro Diaccalcio: ne vedremo delle belle!

HAMMERS - POLISPORTIVA PAULISTA
1 - 2 (67 - 77.5)
(and. 0 - 3)
In un mare di desolazione, è questa l'unica gioia della Maleo Super Cup. L'unica lega che poteva contare su tutte e sei le squadre nella fase a scontri diretti, ha patito infatti (come abbiamo visto) una vera e propria débâcle che ha risparmiato soltanto la squadra di Paolo Campana. Già vincitore con largo vantaggio nel match d'andata, la squadra di Maleo si è infatti affermata in modo anche abbastanza netto in questa gara di ritorno, vinto con 2 a 1 abbastanza bugiardo che, a campi invertiti, sarebbe stato un nuovo 3 a 0. Per gli Hammers del duo Felice Ziccolella e Daniele Luciani la consolazione del gol della bandiera e di un'esperienza (la prima in FFE) che tutto sommato è stata positiva; ma ai quarti, con pieno merito, ci va la Polisportiva Paulista!

LOS POLLOS HERMANOS - COSENZA
1 - 2 (70.5 - 76.5)
(and. 2 - 3) 
Due settimane di speranza e ottimismo per la Los Pollos Hermanos di Luca Raimondi dopo la convincente prestazione di Cosenza; tuttavia, alla fine, il duro scontro con la realtà dei fatti è stato inesorabile. La qualità e l'enorme potenziale dello squadrone di Umile Foggia alla fine non ha lasciato scampo alla pur volenterosa squadra romana; e nonostante l'impegno, la determinazione e l'entusiasmo di questa bellissima realtà, la qualificazione non è mai stata in bilico. Il Cosenza, imponendosi abbastanza agevolmente anche in questa delicatissima trasferta si candida così prepotentemente al ruolo di favorita assoluta; e anche in considerazione delle contemporanee eliminazione di due pezzi da novanta come il Boca ed il Glasgow Raskers a questo punto non ci si può più nascondere: ora o mai più! Alla prossima!

venerdì 2 marzo 2018

Champion's League - E ora chiamatelo Mal(e)occhio

Eliminazioni eccellenti, vittorie a sorpresa e vere e proprie maratone terminate con risvolti drammatici; davvero non ci siamo fatti mancare nulla. La fase ad eliminazione diretta si apre così, all'insegna dello spettacolo e delle grandi emozioni. Tantissimi ovviamente gli spunti interessanti su cui riflettere, tra cui il fatto che solamente due vincitrici dei gironi approdano ai quarti (a fronte delle sei eliminazioni); ci sono poi le eliminazioni eccellenti di due ex campioni come il Palermo ed i Queen's Park Rangers, oppure l'incredibile prova di forza del West Ham, capace di imporsi in trasferta e di prendersi una qualificazione di forza al termine di una autentica battaglia senza esclusione di colpi (e di gol, ben sette) contro la Longobarda. Ma il match che resterà impresso nei nostri ricordi di questo ritorno degli ottavi di finale è senza dubbio la maratona culminata con i calci di rigore con cui la Base 86 ha eliminato la favorita Real Corazzino. Una sfida epica conclusasi con risvolti drammatici che rappresenta un po' tutto il weekend nero vissuto dalle squadre della Maleo Super Cup, che perde tutte e tre le squadre che erano in corsa in Champions (e non andrà molto meglio in EL, come vedremo). Ma andiamo a vedere, partita per partita, tutti i verdetti di questi ottavi!


SFORTI TEAM - BACIONA FC
1 - 3 (71 - 82.5)
(and. 0 - 2)
Non si smentisce neanche in questa gara la corazzata di Mirko. Dopo la splendida cavalcata della fase a gironi, che aveva però lasciato qualche ombra per l'affanno con cui aveva concluso le ultime uscite prima di Natale, la Baciona FC si ripresenta in questa seconda fase più smagliante che mai. Ed oramai possiamo dirlo: è probabilmente questa la squadra rivelazione di questa edizione. Dopo aver vinto la partita dell'andata con un agevole 2 a 0, la squadra milanese va di scena in quel di Maleo forte di una mentalità e di una sicurezza da far invidia a chiunque. E senza snaturarsi per la necessità di dover pensare prima di tutto a non prenderle ed a controllare la partita, l'undici di Mirko Lazzaro opta per fare la cosa che gli riesce meglio: andare all'attacco. Ancora una volta, la retroguardia dello Sforti Team si fa cogliere impreparata, lasciando tantissimi spazi agli attaccanti della Baciona che hanno vita facile sotto rete. La squadra del duo Simone Granata e Luca Ferrari, oggettivamente, è apparsa totalmente sfiduciata fin dai primi minuti; sintomo che ormai non credeva più nell'impresa. Peccato davvero, perché non è riuscita a mostrare in questi centottanta minuti quanto di buono aveva messo in mostra in autunno. Sarà per la prossima volta. Rimane comunque positivo il giudizio sulla stagione di una squadra che, non dimentichiamolo, era al suo debutto europeo.

QUEEN'S PARKRANGERS - VALAR MORGHULIS
1 - 3 (68.5 - 79)
(and. 1 - 2)
Prima il Frosinone ai punti, poi l'Empoli ai rigori ed ora il Valar Morghulis, in modo però abbastanza netto. Continua la maledizione degli ottavi di Giuseppe, eliminato per la terza volta consecutiva sempre a questo punto; proprio quando il gioco inizia a farsi interessante. Sembrano davvero lontani i tempi in cui i Queen's arrivavano puntualmente a giocarsi la Champions ad aprile (ricordiamo le due finali consecutive, di cui una vinta, nel 2012); e il fatto che sono ormai sei anni che non si raggiungono i quarti di finali deve iniziare probabilmente a far riflettere la dirigenza. Contro la piccola ma intraprendente Valar Morghulis del Sig. Marco Arlesi, uno che in Europa fino ad oggi ha solamente preso bastonate, gloria, tradizione e prestigio non sono serviti a nulla. La verità è che i Qpr si sono limitati a svolgere il loro compitino, senza riuscire a contrastare le folate degli avversari che hanno avuto vita fin troppo facile nel penetrare, come un grissino, nella tutt'altro che infallibile difesa avversaria. Sotto la spinta di un pubblico inizialmente caldissimo e poi via via sempre più impaziente prima e inferocito poi man mano che passavano i minuti, i Queen's si sono sbilanciati in avanti, senza avere la forza né le qualità per mettere a segno una goleada ed esponendosi ad una quasi umiliazione. Al triplice fischio, la contestazione è partita fragorosa: ai quarti passa la Valar Morghulis, ed a Paciano c'è una deprimente aria di crisi.

A.S. VECCHIE MANIERE - R. FEDERER UTD
2 - 0 (73.5 - 65)
(and. 2 - 1)
Organizzazione, compattezza e cattiveria quanto basta. Sono questo gli ingredienti dell'A.S. Vecchie Maniere di Marco Brenna, la squadra della faciolada sicuramente con la maggiore vocazione europea di tutte. Del resto, la Champions è un pallino, un chiodo fisso, oramai da due anni, da quando cioè Marco ha fatto il suo debutto in FFE. L'eliminazione dello scorso anno proprio agli ottavi è stata una dura lezione da cui però questa squadra ha fatto grandissima esperienza; ed i frutti del tanto lavoro di questi mesi sono tutti qui, sotto gli occhi di tutti. Quella di quest'anno, è un A.S. Vecchie Maniere dalla mentalità totalmente rinnovata, molto più matura e determinata rispetto ad un anno fa. A verificarlo, sulla propria pelle, è stata la R. Federer Utd di Paolo Cesarini, un manager dalle grandissime potenzialità ma sempre troppo incostante; al punto da capitolare sempre nel momento decisivo, quello della prima vera prova di maturità della stagione. Rispetto alla partita dell'andata, sicuramente più combattuta, questo match è stato molto più a senso unico, con l'A.S. Vecchie Maniere che legittima una qualificazione meritatissima ed una R. Federer Utd che sfiora ma non trova il gol della bandiera. L'avventura di Marco continua quindi ai quarti di finale, mentre per Paolo l'appuntamento è all'anno prossimo quando, ne siamo sicuri, ci riproverà di nuovo.

BECS UNITED - GG DIEG
2 - 1 (75.5 - 70.5)
(and. 0 - 2 Tav.)
La mancata consegna dell'andata, ora ne abbiamo la certezza, resterà come uno dei più grandi rimpianti nella stagione di Simone. Nessuno potrà mai sapere come sarebbe andata a finire quella partita, ma ora sappiamo che sarebbe bastato strappare un pareggio (o magari anche una sconfitta di misura) per passare il turno. A ringraziare, e con tanti cari saluti da chi è in partenza per i quarti, è ovviamente la GG Dieg di Diego Nobile, che controlla seppur con qualche affanno il match e si prende una qualificazione che pesa come un macigno. La Becs United vista in questo match di ritorno, giocato davanti al proprio pubblico, è una squadra che vale almeno quella degli avversari. CI ha creduto, ha lottato ed è uscita tra gli applausi dei propri sostenitori, che hanno dimostrato così di aver perdonato il presidente Simone per la sbandata di due settimane fa; in fondo, da un doppio confronto come questo, c'è solamente da imparare e da fare esperienza.

JIANGSU SUNING - PIZZIGHETTONE
2 - 2 (73 - 75)
(and. 1 - 0)
Una reazione era stata richiesta dai tifosi, ed una reazione è arrivata. Dopo l'inatteso scivolone casalingo che aveva compromesso seriamente la qualificazione, ci sono stati giorni di grande subbuglio a Ceccano. Il Pizzighettone era stato contestato più per la mancanza di motivazioni e per la svogliatezza che per il risultato in sé; e per ritrovare serenità, il presidente Emiliano aveva mandato tutti in ritiro. La misura, effettivamente, sembra aver giocato alla squadra, che ha affrontato la lunga trasferta cinese con la voglia fiducia di chi sa di poter fare l'impresa. Ma la tanta forza d'animo non è bastata al cospetto di una squadra che pareggia con la grandissima esperienza le proprie mancanze in fatto di qualità. E il sudatissimo 2 a 2 che Marco Popolla è riuscito a strappare, per la gioia di un'intero stadio strapieno in ogni ordine di posto, è frutto di un grande lavoro innanzitutto di testa. Il verdetto di questa sfida sicuramente di cartello di questi ottavi, allora, elimina Emiliano Rossi, che per l'ennesima volta termina anzitempo la propria campagna europea; ai quarti vanno i cinesi del Jiangsu Suning!

REAL CORAZZINO - BASE 86
2 - 2 (75 - 76.5) (7-8 dcr)
(and. 2 - 2)
Nel bene e nel male, le coppe europee sono queste. Mesi e mesi di duro lavoro che possono svanire ed annullarsi in pochi istanti, per un dettaglio. L'epilogo di questo doppio confronto tra Real Corazzino e Base 86 termina nel modo più drammatico possibile, con una infinita lotteria dei calci di rigore che ha tenuto tutti col fiato sospeso. Tra rigori segnati d'ufficio causa 6 politico dovuto al rinvio, pathos alle stelle e scongiuri di ogni tipo, alla fine il verdetto è stato a favore di Mattia Basilio e della sua Base 86; e con Beppe Asti attonito che faticherà non poco a metabolizzare un'eliminazione che fa davvero male. Eppure, centoventi minuti prima, si era partiti con tutt'altro spirito, con la squadra portabandiera dei colori di Maleo pronta a mettere in mostra tutta la propria classe e fare sua la partita dopo il buon pareggio esterno per 2 a 2. Non era certamente favorita la Base 86, una squadra che preferisce spesso restare lontana dai riflettori e che ama lavorare sodo senza esporsi a troppe attenzioni; ma per quanto visto sul campo, questa Base 86 non ha certamente rubato nulla. Anzi, ha mostrato grande personalità e forza di volontà nel tenere testa agli avversari nonostante le condizioni ambientali avverse e, giocando d'astuzia, ha imbrigliato gli avversari soprattutto dal punto di vista psicologico, costringendoli spesso alla difensiva e riuscendo a trascinarli fino ai calci di rigori. Qui, le percentuali si sono ovviamente ribaltate, con la Base 86 che di colpo diventava favorita a causa della minore pressione psicologica. Beppe Asti, però, non  crollato affatto; la freddezza e la personalità non sono davvero mancate. E' mancata, questo si, un po' di fortuna. Il rigore sbagliato di Gamberini, nonostante sia stato reso innocuo dal successivo errore di Nainggolan per Mattia, ha fatto di colpo crollare le certezze dei padroni di casa. Il pallone che Perottti si apprestava a calciare di colpo è diventato un macigno impossibile da spostare, figurarsi riuscirlo ad insaccarlo undici metri più in là. E' Ilicic, infine, a scrivere la condanna per la Real Corazzino, e ad aprire le porte dei quarti a Mattia. Il bello e il brutto delle coppe europee è anche questo.

LONGOBARDA - WEST HAM
3 - 4 (82.5 - 84)
(and. 1 - 2)
Ma il weekend nero per la Maleo non è ancora finito. Mentre lo Sforti Team pativa una sonora lezione dalla Baciona e la Real Corazzino si incunea in quel vicolo stretto a senso unico che sono i rigori, sul campo della Longobarda il duo formato da Pietro Cappelletti e Paolo Bassanini si apprestavano a vivere una di quelle domeniche davvero difficili da digerire. La sconfitta di misura patita sul campo del West Ham non aveva certamente intaccato la fiducia della squadra, convinta di poter riuscire nella rimonta. Dopotutto, il West Ham non sembrava essere una corazzata, almeno a vedere la rosa, e poi lo abbiamo visto: è proprio in queste condizioni che la Longobarda si esprime al meglio. Ed effettivamente, è stato proprio così. La prestazione dei padroni di casa è stata maiuscola, e almeno dal punto di vista offensivo davvero ineccepibile. Simone Occhini, tuttavia, non è tipo da crollare alla prima difficoltà. Le sue migliori qualità sono quelle legate alla gestione del gruppo e delle situazioni particolarmente difficili dal punto di vista dello stress; e ritrovarsi assediati da un intero stadio non lo spaventa di sicuro. Dopo aver riordinato le idee, il suo West Ham inizia così a macinare gioco: rimonta lo svantaggio ed inizia a giocare come sa, in velocità ed a testa alta. La Longobarda, sorpresa dalla decisa reazione degli avversari, non demorde e prosegue il suo arrembaggio alla porta avversaria cadendo però nel tranello degli ospiti, che in contropiede hanno vita sin troppo facile a confezionare una vittoria da manuele. Al fischio finale, viene spontaneo alzarsi in piedi e scorticarsi le mani per lo spettacolo di alta classe e bel gioco che si è potuoto vedere; tuttavia, nessuno lo fa tanto è forte lo shock e la delusione di una eliminazione che estingue la Maleo Super Cup dalla Champions. E' stata una lezione fin troppo dura per questa volenterosa e talentuosa lega, ma resta la convinzione che questo weekend servirà tantissimo ai ragazzi di Maleo per fare esperienza in Europa e completare il loro processo di crescita in vista della prossima stagione. Quanto al West Ham.. che dire: la missione per portare a Cortona il primo titolo FFE continua!

PALERMO - ROSSOBLU' 2003
0 - 1 (65.5 - 68)
(and. 1 - 2)
Chiudiamo questa epica pagina di fantacalcio con un'altra eliminazione eccellente, questa volta quasi annunciata. Che il Palermo di Luca Del Monte avesse grossi problemi e stesse attraversando la sua peggiore stagione da quindici anni a questa parte lo avevamo già anticipato, ma vederlo comunque uscire in questo modo fa male. In altri tempi, la squadra ceccanese campione del 2010 avrebbe fatto fuori senza troppi affanni di questa Rossoblù 2003; ma oggi è tutta un'altra storia. Luca, probabilmente con la mente altrove e il pensiero assillante di una retrocessione davvero concreta, sembra essere distratto, confusionario, senza idee. Ci prova e sfiora più volte quel gol che riaccenderebbe la speranza, ma il tutto senza una precisa organizzazione di gioco, cercando di sfruttare quel colpo di classe che però non arriva mai. Ed allora è fin troppo facile, per Riccardo, andare a segno e prendersi una qualificazione che dà morale ad un ambiente che sta ritrovando sempre di più lo spirito e l'entusiasmo di un tempo. Per Riccardo, questa qualificazione può infatti rappresentare la vera svolta della stagione; per Luca, purtroppo, rischia di diventare un mesto congedo dopo tantissimi anni di presenza ad altissimi livelli in questa federazione.