venerdì 28 marzo 2014

Europa League - I compagni di merende di Pacciano

Quest'annata sembra davvero speciale, un viaggio nel tempo. Precisamente, sembra riportarci nel 2009. Di Roberto che torna in finale in Champions ne abbiamo già parlato, ma non c'è solamente lui a ricordarci il legame con la storica prima edizione delle nostre coppe europee. C'è, infatti, anche la coincidenza di una finale tutta pacianese in Europa League (allora Coppa Uefa). Una finale monocolor, quella tra i compagni Armellini Filippo e Giordano Ceccantini, che porta a ben tre le finaliste di Paciano su quattro totali: davvero un grandissimo risultato. Esce di scena invece Ceccano, che mai, e dico mai, aveva mancato una finale continentale; davvero un'annata da dimenticare. Vediamo allora cosa è accaduto alle due rappresentanti ceccanesi, entrambe costrette ad abbandonare ogni speranza proprio ad un passo dalla finale.

PARIS SAINT GERMAIN - SUNDERLAND
Ceccantini Giordano - Rossi Emiliano
2 - 1 (77.5 - 68)
(and. 2 - 3)
Speravamo tutti, a Ceccano, che quel gol mangiato non sarebbe stato decisivo, ma non è stato così. Ricorderete certamente l'episodio: all'andata, il Sunderland di Emiliano Rossi ha perso un voto in difesa, cosa costatagli il gol del 4 a 2 che gli avrebbe permesso di archiviare seriamente la pratica. E invece, quel 3 a 2 aveva suscitato sollievo e soprattutto grandi speranze nell'undici parigino, deciso a ribaltare l'esito del doppio confronto. Questa gara di ritorno è stata preparata alla perfezione, studiata in ogni dettaglio; e quella freddezza e quel piglio che finora è sempre mancato in Europa a Giordano...di colpo ecco che si mostrano in tutta la loro grandezza. Il Sunderland ci prova, lotta, segna un gol; ma è evidente che la stanchezza e la forma fisica non eccezionale non permettono di più. Finisce qui il sogno del Sunderland e di Emiliano, che deve ancora una volta rimandare la conquista di un trofeo. Sarà per l'anno prossimo.

LOS ANGELES GALAXY - COLO COLO
Levantini Enrico - Armellini Filippo
1 - 0 (67 - 61)
(and. 0 - 3)
La probabilissima ultima di Enrico Levantini in Europa è un match giocato in un'atmosfera davvero surreale. Praticamente già eliminati, dopo il 3 a 0 patito all'andata, i Los Angeles Galaxy si sono però voluti concedere un'ultima gioia europea con una vittoria prestigiosa contro una delle squadre più rappresentative della nostra federazione, la corazzata Colo Colo. Un 1 a 0, comunque, che poco fa male a Filippo Armellini, già proiettato mentalmente a domenica prossima, quando scenderà in campo nella sua prima finale europea. Obiettivo, l'unico: vincere.

Champion's League - Sarà il Bilbao a sfidare il Porto!

Sei su sei. Anche quest'anno, come finora è sempre capitato in questa federazione, a vincere il trofeo sarà una squadra che non ha mai vinto un titolo continentale. E per la terza volta, sarà una squadra debuttante a vincere la Champion's League, come già accaduto al San Lorenzo (2011) e Palermo (2009) ovviamente alla prima edizione. Sarà una finale combattuta sulle sponde del Lago Trasimeno, sul confine tra Umbria e Toscana che separa le cittadine di Paciano e Cortona. Due squadre diverse, l'una (l'Athletic Bilbao) rappresentante il bel gioco, lo spettacolo, il divertimento, l'altra (il Porto) che porta avanti i la concretezza, la potenza e la forza fisica. Due filosofie di gioco completamente diverse contro, incarnate da due team che sono pronti a scrivere una nuova pagina di storia della nostra federazione. Ma voltiamoci per l'ultima volta ad analizzare come hanno ottenuto e conquistato questa finalissima Luchini Sauro e Parrini Roberto.

PORTO - GENOA
1 - 2 (68 - 75)
(and. 3 - 0)
Il Porto, si sapeva, non avvrebbe perso la testa. E non lo ha fatto, anche se ha perso la partita. Porto e Genova sono due città navali, si sà. Fatta di una grande storia di marinai che echeggia ancora oggi  tra i vicoli delle due città. E la tradizione è stata rispettata anche qui, con entrambe le squadre che sono state "corsare" in trasferta. Ampissima, e alla fine decisiva, è stata la vittoria del Porto. Il Genoa è crollato e questo, lo sappiamo, viene pagato caro a questi livelli. Ma nonostante il dolore nel cuore dei genoani, Riccardo Carbone non si è abbattuto, ed ha lavorato sodo per onorare al massimo la competizione che in questa stagione tante soddisfazioni gli ha dato Ha compiuto un viaggio lunghissimo per arrivare lì, sulla costa atlantica, per far vedere che il Genoa queste semifinali le ha meritate eccome. E l'applauso con cui tutti i tifosi, italiani e portoghesi, hanno accompagnato questo 2 a 1 lo sta a dimostrare. Il Genoa esce a testa alta, dando appuntamento al prossimo anno; il Porto inizia a preparare la finale, l'occasione di una vita.

ATHLETIC BILBAO - INTERNACIONAL PORTO ALEGRE
1 - 1 (71.5 - 70.5)
(and. 1 - 0)
Tutte le storie hanno un inizio ed una fine. Anche il romanzo più lungo, il racconto più avvincente e la più bella storia d'amore ne hanno una, che sia a lieto fine o meno. Il difficile, spesso, è comprendere quando una storia è terminata e ne è iniziata già un'altra. Un anno fa non ci eravamo resi conto che la storia dell'Internacional era già iniziata e stava per esplodere lì proprio davanti ai nostri occhi; c'è voluta una finale eroica giocata in dieci per capirlo. Stavolta, forse, ci siamo illusi che la saga dell'Internacional potesse ancora continuare, quando era già finita. Il Mondiale per Club fallito, la qualificazione su un Palermo troppo distratto per essere vero, ed ora questa semifinale. I sintomi c'erano da tempo, ma Fabrizio Marzolla è un manager troppo preparato per non insistere a credere in lui. L'Internacional è stato e continua ad essere uno squadrone, ma qui la questione riguarda altro, riguarda cose molto più elevate e su cui noi non possiamo fare nulla, riguarda il destino. E il destino era già segnato da tempo: l'Internacional ha avuto la sua storia; ora tocca all'Athletic Bilbao. Eh si, perché se la vita è fatta di storie, quella di Roberto Parrini è una favola che sembra avere un destino già prestabilito. La sua è una favola già iniziata, che racconta del giovane e talentuoso manager che eredita la squadra di Mirko Musotti diventato ormai "mito"a Paciano; una squadra speciale, che gli permette di arrivare in finale nella prima edizione della Champions, perduta. Dopo sei anni, in cui Roberto ha plasmato e fatto sua questa magica squadra, ecco che è arrivato il momento per lui di fare i conti con il passato. E la vittoria in trasferta e questo pareggio per 1  a 1 che eliminano i campioni in carica sono un chiaro segnale dal destino. Di questa stupenda storia non ci resta, ora, che vedere quale sarà il finale.

martedì 25 marzo 2014

Ritorno Semifinali - Sulla soglia del paradiso

Curiosamente, il destino ci ha voluto regalare questo fondamentale turno di coppe europee proprio in mezzo alla settimana, nelle serate dove da sempre si respira un'aria speciale, di coppe europee. Facile, allora, è la celebre allusione "al mercoledì da leoni" a cui le squadre cercheranno di adeguarsi. Ma il ritorno di una semifinale non è un turno qualsiasi, è il turno. L'ultimo ostacolo prima della finalissima, la porta di ingresso al paradiso dove solo a pochi fortunati è concesso arrivare. Il sogno è lì, ad un passo, ma occorre sopravvivere al guardiano di questa parta, all'ennesima tagliola che dimezzerà le già fortunate squadre superstiti. Per il Genoa e il Colo Colo, rispettivamente in Champion's League e in Europa League, c'è probabilmente solo da girare la chiave, visti i risultati di andata. Per tutte le altre, ci sarà da sudare. Vediamo meglio cosa ci attende.

---CHAMPION'S LEAGUE---

PORTO - GENOA
Cosa dire. I sogni di Riccardo Carbone e del Genoa si sono schiantati poco più di una settimana fa, in un impietoso 0 a 3 di fronte al proprio pubblico di casa che, alla fine dei novanta minuti, ha comunque sostenuto e incitato i propri beniamini, autori comunque di una fantastica cavalcata. L'animo, il cuore e la mente si sono spenti lì, e questa trasferta portoghese viene affrontata senza patemi d'animo, senza tensione né pressioni. Trattasi di una semplice trasferta vissuta in stile gita turistica dove scendere in campo al solo e impareggiabile obiettivo di divertirsi, giocando con la testa completamente libera. Non c'è neanche l'obbligo di salvare l'onore, quello è già salvo. L'impresa, dopotutto, è stata già compiuta e lo si è ammirata nei quarti contro il Manchester Utd. E ora è giusto che la scena sia tutta del Porto di Luchini Sauro, che non vede l'ora di festeggiare e caricaricarsi davanti al pubblico di casa per il raggiungimento dell'attesissima finale. Tutto qui? Tutto davvero finito? Si (a meno che...). No, meglio non pensarci neanche.

ATHLETIC BILBAO - INTERNACIONAL PORTO ALEGRE
Farmate la testa. La testa, si sà, corre facilmente; riesce a far volare la fantasia anche in situazioni difficili, figuararsi in queste condizioni. Ma per i prossimi novanta minuti Roberto Parrini, e tutto l'undici del suo Athletic Bilbao, dovrà essere il più realistico, concreto e cinico che mai. L'1 a 0 dell'andata, nonostante sia stato conquistato all'esterno, non basta a creare alibi, ad essere tranquilli. In Umbria, seguito da miglia e migliaia di tifosi, arrivano i campioni in carico di Fabrizio Marzolla e del suo Internacional Porto Alegre. Un nome che, da un anno a questa parte, fa paura solo a nominarlo. Lui che ha vinto la Champions giocando semifinali e finale in dieci, non avrà certamente paura di rimontare un gol su un debuttante. Insomma, guai a sottovalutarlo, perché la partita è ancora tutta aperta, apertissima. Ma tutto questo Roberto lo sà già...In bocca al lupo ragazzi!

---EUROPA LEAGUE---

PARIS SAINT GERMAIN - SUNDERLAND
Il match più bello dell'andata è anche quello che risulta essere il più aperto alla vigilia di questo attesissimo doppio confronto. Il Sunderland di Emiliano Rossi arriva qui a Parigi ancora con il pensiero al voto perso ed al gol letteralmente divorato, il gol del possibile 4 a 2 che forse avrebbe archiviato la qualificazione. Sarà suo compito azzerare ogni pensiero e dimenticare ogni qualsiasi rimorso nell'istante esatto in cui entrerà in campo. Il Paris Saint Germain di Ceccantini Giordano è belva feroce e soprattutto affamata, e solo il miglior Sunderland, nelle condizioni sia fisiche che psichiche ottimali, è in grado di fermarlo. Si prospetta un match apertissimo, dove il pubblico di casa potrebbe giocare un ruolo determinante. E per una volta siamo (quasi) più contenti di vederla che di giocarla in prima persona questa partita.

LOS ANGELES GALAXY - COLO COLO
L'ultima di Enrico. Si chiude quasi probabilmente in questo weekend un vero e proprio ciclo, quello di Enrico Levantini e dei suoi Los Angeles Galaxy in Europa. Il crudele meccanismo vigente a Ceccano, che ormai avrete imparato a conoscere, lascia poche speranze ad Enrico, vicinissimo ormai al baratro della Serie B e quindi ad almeno (minimo) un biennio senza europa. Una storia durata quattro stagioni fatta di tante belle speranze ed attese, quasi sempre disattese nonostante spesso ottime prestazioni. C'è stata tanta sfortuna nel cammino di Enrico in Europa, dove oggettivamente ha raccolto molto meno di quanto sperato. L'ultima sfortuna è stata quella di incrociare sul proprio cammino una squadra affamata (e direi altrettanto sfortunata) come quella di Filippo Armellini del Colo Colo, che quest'anno dopo tante delusioni davvero non ne vuol più sentire ragioni: la coppa deve essere sua. Per Enrico sarà un'occasione davvero speciale insomma, per Filippo un ottimo allenamento in vista della finalissima. Qualsiasi altro risvolto che non sia la qualificazione del Colo Colo...semplicemente non è contemplato. In bocca al lupo a tutti!

martedì 18 marzo 2014

Europa League - Il Colo Colo è monumental!

Inarrestabile. E' l'aggettivo crediamo più appropriato per definire il cammino del Colo Colo di Filippo Armellini, che come accaduto nei quarti di finale chiude la pratica già all'andata, stavolta con un impetuoso 3 a 0 che lascia poche, pochissime speranze ai Galaxy di Enrico Levantini. Ed al contrario di quanto accaduto in Champion's, dove ci sono state due vittorie in trasferta, sono entrambe le squadre di casa a fare loro il match. Si complica, poi, la situazione per chi sognava una finale monocolor di un'unica lega. Cosa quasi impossibile per Ceccano, il progetto è difficilmente raggiungibile anche da Paciano, vista la fondamentale vittoria per 3 a 2 conquistata dal Sunderland di Emiliano, che in un fantastico match prevale su un Giordano Ceccantini ed il suo Paris Saint Germain mai domo.

SUNDERLAND - PARIS SAINT GERMAIN
3 - 2 (78.5 - 77)
Esce dal campo con l'amaro in bocca Emilia Rossi; amaro in bocca perché davanti ad un pubblico fantastico ed una prestazione superlativa, si poteva, si doveva, vincere con due gol di scarto. Colpa di un maledetto voto perso in difesa, che ha tolto sei punti tondi tondi, un gol praticamente già realizzato. E così tira un bel sospiro di sollievo il Paris Saint Germain di Ceccantini Giordano, che torna in Umbria con in mente già la gara di ritorno, doveè fermamente intenzionato a ribaltare l'esito del doppio confronto. Insomma, quella vista è stata forse la gara più bella di questa andata delle semifinali, giocata da due grandissime squadre che a pieno merito sono arrivate a disputare una semifinale europea.

COLO COLO - LOS ANGELES GALAXY
3 - 0 (80 - 60.5)
Alza le mani il Los Angeles Galaxy di Levantini Enrico, riconoscendo la netta superiorità degli avversari. E' infatti un Colo Colo formato Champions quello messo su da Filippo Armellini, che ormai dà tutta l'aria di rincorrere solo se stesso ed il suo passato colmo di una sfortuna da sfatare e di tante amarezze da cancellare e vedicare. E poco importa se non si tratta della Champions. Il Colo Colo è a un passo dal suo primo record personale, il raggiungimento della prima finale europea, ed è questo che ora conta. Una squadra creata per vincere e che stavolta non ha più intenzione di soffrire, né di temporeggiare. La storia non può più aspettare.

Champion's League - Un Porto ad effetti speciali

Una finale monocolor? Pensiamo proprio di no. Nell'andata delle semifinali che ha fatto sognare la nostra lega "mista", entrambe le rappresentanti del Fanta Gruppo Misto falliscono l'appuntamento con la storia perdendo entrambi i loro match davanti al proprio pubblico. Due sconfitte completamente diverse e che, soprattutto, producono sentimenti, dati di fatto e scenari molto differenti. Tuttavia, uguale è la delusione e il dolore per questa attesa tradita. Porto ed Athletic Bilbao prenotano quindi la finale, compiendo due vere e proprie imprese. Ma la copertina di questa giornata non che andare al Porto, che con una vittoria meravogliosa prenota un posto in finale e esce finalmente allo scoperto: sono loro i favoriti per la vittoria finale!

GENOA - PORTO
0 - 3 (65.5 - 82)
E' vero che che anche ai quarti il Genoa aveva perso, all'andata, in casa; ma non 3 a 0. Ed è vero anche che il Porto si sapeva essere una squadra cinica con una difesa solida; ma non sapevamo che fosse capace anche di fare goleade.  E' con questi due grandi "ma" che si chiude l'andata di queste semifinali, e molto probabilmente la magica esperienza in Champion's League del Genoa di Riccardo Carbone. Tra le due squadre abbiamo visto un grandissimo tasso tecnico di differenza, di forza e soprattutto di convinzione nei propri mezzi. Al ritorno ci sarà nuovamente battaglia, ma a questo punto non crediamo che il Porto, quello conosciuto in questa stagione, metterà a rischio quello che oggi sembra una certezza: la finalissima.

INTERNACIONAL PORTO ALEGRE - ATHLETIC BILBAO
0 - 1 (63 - 66)
E se la goleada del Porto potrebbe sembrare la sorpresa della giornata, forse non avete letto bene il risultato di questa partita. I campioni in carica dell'Internacional Porto Alegre di Fabrizio Marzolla, infatti, escono sconfitti nella semifinale di andata, giocata in casa, con uno 0 a 1 che fa male, molto male. Il sogno della seconda Champion's consecutiva, di colpo, rischia di svanire sotto le giocate e la fantasia di questo Athletic Bilbao di Roberto Parrini che sembra davvero intenzionato a portare avanti la sua bellissima favola. Ma guai a dare tutto per deciso. Al ritorno, infatti, i campioni d'Europa in carica scenderanno più motivati che mai; ormai li conosciamo troppo bene, e sappiamo che l'Internacional è capace di tutto. E l'Athletic, che si prepara nel frattempo ad una gara di ritorno storica, è avvertito.

mercoledì 12 marzo 2014

Andata Semifinali - In corsa per l'Oscar!

Metabolizzati i verdetti dei quarti di finale, non c'è molto tempo per riprendere fiato. Nel weekend che ci troviamo davanti, infatti, scattono le semifinali della sesta edizione delle nostre coppe europee. Siamo entrati ormai nel fase più importante della stagione, dove si decide davvero chi sarà a trionfare ed a chi andranno i prestigiosi allori europei. Se le sorprese e le emozioni dei quarti di finale ci hanno meravigliato, mettetevi comodi e preparateviad una scarica di adrenalina ancora più forte. In Champion's League troviamo i campioni in carica che se la vedranno con tre ambiziosissime squadre che alla vigilia non ci aspettavamo di vederle sin qui; in Europa League ci si appresta invece ad uno storico doppio confronto tra Paciano e Ceccano da brividi. 180 minuti per raggiungere la partitissima, la finale che tutti sognano e, ahimé, in pochi riescono a vivere. Ragazzi, la storia è ad un passo: mettetecela tutta! In bocca al lupo a tutti!


---CHAMPION'S LEAGUE---

GENOA - PORTO
La tradizione contro la novità; ma entrambi esordienti a questi livelli. Si sintetizza così la sfida, assolutamente inedita, tra il Genoa di Riccardo Carbone ed il Porto di Sauro Luchini. Riccardo è la persona che conosco da più tempo su internet per via del fantacalcio, ormai da 8 anni. E' stato il primo contatto sulla rete, il primo con cui si è condiviso una competizione di fantacalcio sul web. Insomma, non è il fondatore per il suo FGM è nato solo successivamente, ma in un certo senso è stato l'ispiratore di questa federazione. Tuttavia, colto come da una maledizione, mai aveva brillato nelle competizioni europee. Prima di oggi. Eh si, perché dopo una stupenda fase a gironi, il Genoa (denominazione scelta con fatica dopo il sacrificio dovuto fare per abbandonare lo storico nome di Rosoblù 2003, ma queste sono le regole: solo nomi di squadre reali. Ma denominazione che a quanto pare sta portando fortuna!) ha stupito tutti andando ad eliminare una delle maggiori candidate alla vittoria, il Manchester Utd di Stefano Mandorlo. Una qualificazione, peraltro ottenuta in rimonta, che ha fatto clamore, soprattutto a Cortona. Ed ecco che proprio da Cortona arriva il nuovo avversario del Genoa, il Porto di Sauro Luchini. Ben deciso a vendicare il compagno di lega, Sauro ci ha fatto capire in queste otto partite fin qui disputate di che pasta è fatto. Concretezza, concretezza, concretezza. Senza pensare al bel gioco, senza alzare mai la testa, senza aver paura dello scontro fisico, il Porto è una vera potenza che riesce ad imporsi con la forza contro qualunque avversario. Ne sà qualcosa il Boca Juniors dell'illustre Massimiliano Malizia, eliminato ai quarti di finale. Riuscirà il Genoa a fermare questa corazzata?

INTERNACIONAL PORTO ALEGRE - ATHLETIC BILBAO
Senza nulla togliere all'inedito ed affascinante match appena descritto, è ovviole attenzioni dei media ed i flash dei fotografi siano tutti concentrati su quella che ci apprestiamo a decrivere. Perché nessuno mai, si sà, è riuscito a conquistare due Champion's League, figurarsi poi a vincerle consecutivamente. Ci prova ovviamente Fabrizio Marzolla, il nostro campione in carica, in cerca di traguardi sempre più ambiziosi. Deciso a battere ogni record, l'Internacional Porto Alegre si presenta in queste semifinali forte di una qualificazione nel girone di ferro e di una vittoria nel doppio confronto contro il temutissimo Palermo di Luca del Monte, match oltretutto riproposizione della finale dello scorso anno. Insomma, ne ha dovuti affrontare di avversari il nostro Internacional! Quello che gli si presenta di fronte in queste semifinali, però, è davvero difficile da inquadrare. Si tratta dell'Athletic Bilbao di Roberto Parrini. Proveniente dalla storica lega pacianese, Roberto in questa stagione si è trasformato da brutto anattrolo a cigno, stupendo tutti in campionato per risultati e bel gioco e, soprattutto, restando l'unica squadra a rappresentare Paciano nelle semifinali della Champion's, a dispetto delle cosiddette big come Colo Colo o Flamengo. Dopotutto, la che Roberto sia un pò un predestinato lo si legge dalla storia, visto che pur con un'altra denominazione (ossia Mirko Musotti, che aveva abbandonato a metà stagione), Roberto ha già preso parte addirittura ad una finalissima di Champion's League (la prima!), uscendo sconfitto contro il Boca Juniors. Insomma, una bella favola davvero, altrettanto bella come quella dell'Internacional. Quale delle meriterà la finale?


 ---EUROPA LEAGUE---

SUNDERLAND - PARIS SAINT GERMAIN
Tantissima la carne al fuoco anche in Europa League. Il primo capitolo della supersfida tra Ceccano e Paciano riguarda il Sunderland di Emiliano Rossi ed il Paris Saint Germain di Giordano Ceccantini. Due manager diversi, accomunati dal fatto di essere entrambi membri storici delle rispettive leghe che in Europa, purtroppo per loro, non hanno mai combinato molto. Emiliano, a dir la verità, non ha mai vinto un titolo nella sua lunghissima carriera decennale, ottenendo però molte finali (perse) e podi in campionato. Giordano, al contrario, in passato ha vinto molto ma i fasti di un tempo sembrano davvero lontani. Insomma, questa è per entrambi un'occasione di riscatto assolutamente da non mancare. Dopotutto, questa Europa League se la stanno sudato avendo conquistato queste semifinali dopo una bellissima fase a gironi, dominata dal Sunderland e superata con le unghie e con i denti dal Psg, e soprattutto dopo aver eliminato due squadre che provenivano dalla Champions. Come per dire: la sostanza c'è. Quella che si gioca ora è soprattutto una gara di nervi tra due che alle grandissime capacità tecniche associano spesso una fragilità mentale che può riservare brutti scherzi.

COLO COLO - LOS ANGELES GALAXY
Se in Champion's League la favorita numero 1 è ovviamente l'Internacional Porto Alegre, in Europa League, e non poteva essere altrimenti, sono tutte per il Colo Colo di Filippo Armellini. Non lo nego, vederlo in Europa League a me stesso "fa strano", abituato come sempre a lottare per la conquista della coppa delle grandi orecchie. Tuttavia, sappiamo tutti come è andato a finire il girone di qualificazione e ormai Filippo ha metabolizzato la cocente delusione, concentrandosi sulla conquista di una Europa League altrettanto prestigiosa. Che il Colo Colo sia deciso a far benelo si è visto nei quarti, dove ha letteralmente spazzato via il Lione di Massimiliano Manta. Ora di fronte c'è quella che sembra essere una nuova vittima sacrificale alle ambizioni di Filippo: i Los Angeles Galaxy di Enrico Levantini. Enrico sta vivendo un'annata nera e, sul baratro della retrocessione, difficilmente riuscirà ad esserci il prossimo anno in Europa. L'Europa che attualmente sembra essere l'unico vero sfogo in una stagione da dimenticare. E' la classifica sfida di Davide contro Golia insomma, dove entrambi faranno il massimo per conquistare la loro prima finale europea. In bocca al lupo a tutti!

lunedì 3 marzo 2014

Europa League - Il Sunderland finalmente gira!

Sarà come pronosticato un affare tutto circoscritto all'ormai storico duello tra Ceccano e Paciano, questa Europa Leage. Due semifinali con due interessantissime doppie sfide in cui l'obiettivo di ogni lega sarà quella di regalarsi una finale monocolor che non si vede ormai nella nostra federazione da ben quattro anni. Passano il turno quattro squadre guidate da quattro manager storici e che sono tutti all'inseguimento del loro primo alloro continentale: sarà davvero un bello spettacolo. Ma prima di pensare al futuro, volgiamo lo squardo indietro per rivivere le emozioni di questa Europa League, dove non sono certamente mancate le emozioni. E ciò grazie anche alle quattro squadre eliminate, che hanno onorato sino in fondo la competizione ed a cui vanno fatti comunque i complimenti per la loro stagione da archiviare sicuramente positivamente.

SUNDERLAND - LECCE
1 - 1 (66 - 68.5)
(and. 3 - 1)
Voleva fare la dedica alla nascita della figlia (augurissimi!), ma Simone Cosma non ce l'ha fatta. Questa avventura europea finisce amaramente proprio come era finita, appena due mesi fa, quella in Champion's League. E' il 3 a 1 dell'andata, alla fine, a risultare decisivo, nonostante il tentativo del Lecce di ribaltare il risutlato. Tutto inutile: il Sunderland di Emiliano Rossi controlla il match e si regala la seconda semifinale consecutiva in questa competizione. Un'altra grandissima opportunità per Emiliano di sbloccarsi e vincere finalmente un trofeo in carriera: che la fortuna finalmente cominci a girare? Forse è la volta buona.

LIONE - COLO COLO
0 - 0 (65 - 62.5)
(and. 0 - 4)
Che il Colo Colo di Filippo Armellini fosse già in semifinale era chiaro già negli spogliatoi dopo la gara d'andata. Il Lione di Massimiliano Manta, però, voleva salvare l'onore e ringraziare i propri tifosi per la sempre grande vicinanza verso la squadra; una squadra che nella fase a gironi sembrava poter vantare ambizioni ben più consistenti, salvo poi sciogliersi di fronte all'armata del Colo Colo. Alla fine, il gol della bandiera non arriva, ma è pur vero che il Lione riesce almeno a non perdere grazie anche alla collaborazione di Filippo che decide saggiamente di non infierire. Uno 0 a 0 abbastanza prevedibile con cui il Lione saluta tutti al prossimo anno. Il prossimo futuro sarà invece all'insegna del Colo Colo.

FLAMENGO - LOS ANGELES GALAXY
2 - 1 (75 - 67.5)
(and. 0 - 1)
Era il match più incerto alla vigilia, e lo è stato fino alla fine. Lo sapevamo, lo sapeva anche Enrico, che Christian Crapa aveva preparato una vera trappola ai Los Angeles Galaxy. Il Flamengo, infatti, non ha lasciato nulla di intentato per ribaltare il risultato e, sfruttando anche il fattore campo e la spinta di uno stadio che si è trasformato in una bolgia, ha ottenuto una meritatissima vittoria per 2 a 1. I Galaxy, però, perdono la partita ma non la testa. E il tanto atteso gol per mettere in cassaforte il risultato, il gol che gela tutto lo stadio, alla fine arriva. Troppo ampia, a parità di gol, la differenza nella somma totale dei punti: il Flamengo non riesce nell'impresa. Christian paga la sciagurata gara dell'andata, Enrico ringrazia un pò la fortuna un pò le energie residue che è riuscito a raccogliere in questa complicatissima gara di ritorno. Non sappiamo se passa il turno la squadra più forte, ma sicuramente è un Enrico con la maturità e l'esperienza giusta per arrivare alle semifinali a testa alta, convinto dei propri mezzi e che, non avendo nulla da perdere, giocherà senza pressioni. Occhio a non sottovalutarlo.

PARIS SAINT GERMAIN - COSENZA
2 - 0 (73.5 - 63.5)
(and. 3 - 2)
Maledizione sfatata. Giordano Ceccantini, alla sua quinta partecipazione in Europa, riesce finalmente a raggungere una semifinale europea. Una carriera brillante a Paciano che finora non aveva mai mostrato la stessa vérve in Europa. Fino ad oggi. Perché quello che ha eliminato un Cosenza, arrembante e sfortunato all'andata, un pò stranamente troppo timido al ritorno, è un Paris Saint Germain deciso, convinto dei propri mezzi e molto, molto ambizioso. Dopo lo spettacolare 3 a 2 esterno con cui aveva sbancato il San Vito di Cosenza, Giordano vince e convince di fronte al proprio pubblico di casa, con un 2 a 0 che non ammette replica. Un segnale chiarissimo che lascia intuire le intenzioni di Giordano, che ora non può più nascondersi.

Champion's League - Scherzi di Carnevale

La Champion's League raccoglie tante squadre ogni anno diverse; ovvio che regali pertanto sempre nuove sorprese ed emozioni. Tuttavia, in sei anni di fantacalcio europeo, è pur vero che è nata una sorta di élite del fantacalcio, un ristretto gruppo di nomi che sembra aver fatto della Champion's League la propria casa. E proprio sulla base di queste gerarchie non scritte, spesso a pronosticare una vittoria o un passaggio del turno spesso ci si indovina. Non è questo il caso. Le quattro squadre che nella mia mente avevo dato per semifinaliste sono quelle che hanno abbandonato la competizione. Fuori le principesce squadre ceccanesi di Palermo e Boca Juniors, fuori le colonne della emergente lega di Cortona, Manchester Utd e West Ham, che avevo dato un pò per predestinate. A passare il turno sono le outsider che non ti aspetti, quel Genoa del "vecchio" dekoos Riccardo Carbone che in fondo ancora non ci crede, quell'Athletic Bilbao, che forse solamente ora si sta rendendo conto di avere l'occasione di scrivere la storia, e quel Porto ches ostina, nel suo silenzio quanto mai assordante, a farci intendere che la sua squadra, si, è capace davvero di far male. Tre sorprese insomma, tre squadre che per la prima volta si affacciano all'atmosfera dell'Europa che conta e lo fanno entrando direttamente dalla porta principale, dalla Champion's League. Oltre a queste tre squadre, però, c'è anche una quarta che a questo punto diventa la favoritissima numero 1: l'Internacional Porto Alegre. Fabrizio Marzolla ha eliminato il Palermo, forse l'avversario più duro; ed ora nella sua mente resta solamente l'idea che non può fallire. Il record della seconda coppa, peraltro consecutiva, è inaspettatamente vicina, al punto da diventare un'ossessione che non si placherà fintanto non verrà realizzata. Qualcuno è capace di impedirglielo?

MANCHESTER UTD - GENOA
0 - 1 (57 - 71.5)
(and. 2 - 1)
Il seme l'avevamo lanciato, però senza crederci, lo ammetto. Avevamo ammonito il Manchester Utd di Stefano Mandorlo che questo era un Genoa diverso rispetto a quello visto in autunno. Avevamo anche parlato, per dovere di cronaca, che anche questo Manchester Utd era cambiato, stavolta in senso contrario in una sorta di strana involuzione che non ci aspettavamo. Ma io non ci credevo. Figuriamoci poi dopo la gara dell'andata, dove il Manchester Utd aveva sbancato il fortino genoano. E invece eccola la magia della Champion's, quella che, comunque vada, ti regala un match che non dimenticherai facilmente. Non lo dimenticherà il Genoa di Riccardo Carbone, che vince 1 a 0 e passa per la prima volta in una semifinale europea, non la dimenticherà Stefano, che già negli spogliatoi, oltre che a riflettere su cosa possa esser accaduto per entrare in campo così molli e impauriti, ha iniziato a progettare già il prossimo assalto alla Champions. Si, perché la Champion's è magia, e ti ammalia al punto da volerla conquistare ad ogni. Troppo spesso ti seduce e poi ti abbandona, aumetando solamente il tuo ardore; altre volte premia la costanza, la passione, l'impegno e l'umiltà come quella di un ragazzo che conosco ormai dal 2006 e che si chiama Riccardo. Complimenti ad entrambi.

PALERMO - INTERNACIONAL PORTO ALEGRE
2 - 2 (73 - 72)
(and. 0 - 2)
Oltre a goderci il sicuro spettacolo che Palermo ed Internacional Porto Alegre, la finale 2013, ci avrebbero offerto, la risposta che attendevamo da questo match non era tanto il nome della squadra che sarebbe passata in semifinale, quanto piuttosto: sarebbe stata decisiva la penalità inflitta al Palermo all'andata? Bene, sono contentissimo nel dire che la risposta è no. Il Palermo, di fronte al proprio pubblico, mette in mostra tutto il suo cuore e l'orgoglio ceccanese; il Palermo è Luca Del Monte e Luca Del Monte è fantacalcio. Ed anche di fronte ad una eliminazione, Luca non perde mai l'onore o la faccia, perché la sua classe è sempre cristallina. Ma alla bellissima prestazione del Palermo risponde con altrettanto splendore l'Internacional Porto Alegre. Fabrizio è ormai abituato ai palcoscenici importanti, ha l'esperienza e le capacità per affrontare anche queste situazioni molto intricate, riuscendo a cogliere un pareggio fondamentale che come non mai danno animo alla squadra mista. I campioni in carica si confermano vittoriosi, la loro fame non si è esaurita. Il ciclo dell'Internacional non è ancora finito.

ATHLETIC BILBAO - WEST HAM
2 - 1 (73.5 - 70)
(and. 4 - 3)
L'aggregato dei gol dice 6 a 4 e allora non possiamo che trascrivere che questo doppio confronto l'ha vinto meritatamente l'Athletic Bilbao. Però fa male uscire con 4 gol, considerando soprattutto che il west ham, conti alla mano, sarebbe passato con qualunque altra squadra. Grande merito quindi a Simone Occhini ed al suo West Ham, che al loro debutto può considerare questa avventura in Champion's sicuramente positiva. Gli inglesi hanno fatto vedere un'ottimo gioco ed entrano di diritto tra le grandi d'Europa, sicuri di ritrovarli nuovamente il prossimo anno all'inseguimento di questo sogno chiamato Champion's League. Ma il presente, le prossime semifinali che ci aspettano, vedranno protagonista l'Athletic Bilbao di Roberto Parrini. Per lui che gioca, vince e dà spettacolo in modo così naturale, tanto da venirgli tutto facile, forse è arrivato il momento della vendetta. Giovane promessa del fantacalcio pacianese, Roberto è da sempre legato a questa competizione. Entrò a stagione in corsa, nel lontano 2008-2009, prelevando lo Shaktar Donetsk di una colonna del fantacalcio pacianese, Musotti Mirko. E con quella squadra sentita sua come non mai, ma che formalmente era nominata a Mirko, Roberto arrivò fino in finale, perdendo la prima storica edizione a vantaggio del Boca Juniors di Massimiliano Malizia. Una sconfitta amara, digerita solamente dopo molto tempo e ancora oggi rimpianta. Una sconfitta che sembrava ormai svanita nel dimenticatorio. Poi, per qualche anno, di Roberto non sentimmo più parlare, impegnato con risultati alterni nel difficile compito della ricostruzione e della rinascita. Eccolo, finalmente, lo scorso anno riqualificarsi per l'Europa senza fortuna. Ma solamente quest'anno arriva la consacrazione, e l'occasione per la vendetta che aspetta da sei lunghi anni.

PORTO - BOCA JUNIORS
2 - 1 (72 - 68)
(and. 0 - 0)
Dopo lo sconfortante e tesissimo 0 a 0 dell'andata, c'era aria di rivincita tra Boca Juniors e Porto, consci che per entrambe le squadre sarebbe stato un weekend fondamentale. Di fronte la storia contro la novità; simili nel carattere quanto incompatibili con l'obiettivo che si prefiggono: il passaggio del turno. Stavolta i gol arrivano e l'ultimo, quello allo scadere, quello del 2 a 1, fa davvero male perché provoca l'eliminazione di Massimiliano Malizia. Il Porto, che giocava in casa ed era la favorita se non altro perché aveva vinto il suo girone si sapeva; ma veder eliminato il Boca Juniors di Massimiliano Malizia fa sempre un effetto strano, consapevoli che si tratta di una protagonista indiscussa di questa federazione. Prosegue quindi l'andamento del Porto in questa competizione. Profilo da outsider, poche parole e testa bassa concentrata sul lavoro. Occhio che questo Porto è davvero un brutto cliente..