domenica 20 aprile 2014

Felice e serena Pasqua a tutti!

La stagione europea è ormai finita, ma anche quest'anno non ci esimiamo ai tradizionali auguri pasquali. E così il sottoscritto Alessandro desidera oggi fare i più sinceri auguri per una serena a felice Pasqua a tutte le leghe che appartengono a questa magnifica federazione. Tanti auguri così alla lega ceccanese, alla lega pacianese, al fanta gruppo misto sparsi un pò per tutta l'Italia e ovviamente tanti auguri anche a "quelli del cucinino" di Cortona che per la prima volta in questa stagione hanno giocato e dato spettacolo in questo magnifico circus fantacalcistico. Tanti auguri quindi ai partecipanti delle varie leghe, qualificati e non, ed anche alle leghe che in passato hanno animato questo blog. Tantissimi auguri, infine, a chi anche solo per caso capitasse su questo blog! Buona Pasquaa a tutti!

martedì 15 aprile 2014

Europa League - Dominio Psg nel derby, l'Europa è tua!

Ragazzi, si entra nella storia. L'attesissimo derby in casa pacianese, teatro della finale di Europa League 2013-2014 incorona il Paris Saint Germain di Ceccantini Giordano, che in questo modo si aggiudica il primo titolo continentale in carriera. Troppo molle il Colo Colo, troppo agitato Filippo per affrontare la gara con la giusta serenità, tranquillità e fiducia nei propri mezzi. L'invincibile armata cilena che spazzava via le avversario già all'andata di colpo è scomparsa e si è rivelata una preda sin troppo semplice al molto più concreto e freddo Paris Saint Germain, che alza al cielo questa prestigiosa competizione.

PARIS SAINT GERMAIN - COLO COLO
2 - 0 (74.5 - 57.5)
In una gara come queste, ogni previsione va a farsi benedire, ed è impossibile azzardare un pronostico. Se poi ci aggiungiamo che si trattava di un derby, tra due squadre che storicamente sono rivali in casa propria, ci rendiamo conto che il vantaggio che attribuivamo al Colo Colo di Filippo Armellini, peraltro rimaneggiato in porta, contava davvero poco. In match come questi conta più la testa che le gambe, più il fattore psicologico che quello fisico. E chi ha qualcosa da perdere, è molto più facile che lo perderà. Il risultato finale è frutto di un'ottima gara del Psg, che ha affrontato la gara senza paura, e magari senza pensare troppo all'importanza dell'evento, e di una non-gara del Colo Colo, che probabilmente resta negli spogliatoi insieme alle intenzioni di vittoria, ai buoni propositi e, probabilmente, ai propri timori ed alle proprie paure di perdere. Onore al Paris Saint Germain, che con questo successo ottiene finalmente la tanto attesa consacrazione in ambito internazionale: a questo punto è obbligatoria pensare in grande, d'altronde l'appetito vien mangiando. Complimenti a Giordano!

giovedì 10 aprile 2014

Un ragazzo di nome Fulvio

Era il 13 agosto 2013, quando un ragazzo di nome Fulvio Fanigliulo mi aggiunge tra i suoi amici di Facebook scrivendomi questo messaggio.

"Ciao mi chiamo Fulvio e sono di Taranto. Seguo il vostro blog e sono un appassionato (anche di più) di fantacalcio. Ti contatto per poter confrontare e allargare le nostre esperienze fantacalcistiche,gestisco 2 leghe da 8 con archivio dal 2006, insomma solo professionisti tra di noi. Potrebbe essere interessante la champion's che organizzate o comunque il confronto lo ritengo sempre positivo. Cordiali saluti....anzi ciao".

Io, a posteriori mi tornò in mente, lessi il messaggio, ma poi non so perché non risposi. Allargare la nostra federazione, si sà, è sempre stato un mio pallino. Giuseppe mi ha sempre detto "frena...le cose con calma", ma io no, ho la fissa del "fare le cose in grande". Proprio la scorsa estate eravamo pronti ad allargare a 6 federazioni, facemmo anche il referendum ma poi le due leghe che dovevano entrare si tirarono indietro o non avevano i requisiti giusti.

Nonostante la mancata risposta (che avrebbe potuto chiunque far desistere, magari anche infastidire un pò) Fulvio si decise rimandarmi un nuovo messaggio, stavolta tramite la mia mail presa sempre da questo blog; e stavolta risposi. E' stato in questo momento, a dicembre, che mi resi conto di non aver risposto a quel messaggio. Gli chiesi scusa, iniziammo a scambiarci qualche mail ed a conversare su Facebook. Gli spiegai il nostro progetto, gli promisi che il prossimo anno avrei certamente riproposto il referendum per allargare la nostra federazione. Nel frattempo iniziai a costruirgli il blog della loro lega, a creargli delle sezioni, e mentre inserivo l'albo d'oro e le altre sezioni della sua lega capii che era un vero amante di questo gioco, e come me aveva tenuto minuziosamente dati e statistiche delle passate stagioni. Era entusiasta della nuova avventura che si prospettava con queste coppe europee, ne aveva parlato con i suoi della sua lega e mi aveva aggiunto sul loro gruppo. Era un ragazzo entusiasta, sempre disponibile, gentilissimo. Non lo conoscevo neanche di persona ma, come già accaduto con Giuseppe ed altri amici conosciuti solo virtualmente grazie al fantacalcio, veniva naturale scherzare, parlare di calcio e delle proprie "sfighe" fantacalcistiche. Ci sentivamo quasi quotidianamente, e nonostante ovviamente non conoscessi nulla di lui e della sua vita, come lui non conosceva nulla di me al di fuori di questo gioco, era evidente che era un ragazzo speciale. Sempre sorridente, aveva tantissime foto con tanti bambini (faceva volontariato), e dalla foto profilo che vedete qui era sposato con un bambino e, ho saputo solamente ora, con un altro in arrivo. 

Non lo sentivo da una decina di giorni, ma sinceramente non ci avevo fatto caso, d'altronde il mio lavoro al suo blog era finito, e aspettavo a ricontattarlo per dargli novità riguardo alla sua entrata in federazione. Non mi ero accorto di nulla, non avevo letto i messaggi sul gruppo FB della sua lega con cui si diceva "Fulvio ti aspettiamo!". Magari l'avevo letto, ma distrattamente, senza approfondire o farci caso.

Fino a questa sera, quando per caso su Facebook mi compare un messaggio inequivocabile. Vado sulla sua bacheca e la mia angoscia improvvisa non ha neanche il tempo di dubitare su quello che ha pensato in quell'attimo. Fulvio è morto ieri mattina, dopo aver lottato per 8 giorni. Investito da un autobus mentre andava in bicicletta. Fulvio ha donato gli organi; l'ultimo suo grandissimo gesto di generosità.

Ciao Fulvio, riposa in pace.

martedì 8 aprile 2014

Champion's League - Roberto, storia di una fiaba

C'era una volta. E' risaputo, iniziano tutte così le fiabe. E questa storia non fa eccezione. Questa storia inizia nel lontano 2009, lo stesso anno di fondazione di questa federazione, e corre parallelamente ad essa tornando ad incrociarsi solamente tre anni successivi nel 2012, fino ad arrivare ad oggi, all'ancora più classico "e vissero tutti felici e contenti". Nella stagione di apertura di questa federazione, stagione 2008-2009, a prendere parte a queste coppe europee c'erano solamente le due leghe fondatrici, ossia Ceccano e Paciano. Il primo storico vincitore, il ceccanese Boca Juniors di Malizia Massimiliano, affrontò e batté in finale lo Shaktar Donetsk del pacianese Mirko Musotti; una sfida destinata ad entrare nella leggenda. Le statistiche ufficiali, però, non riveleranno mai la verità, ossia che dietro la denominazione ufficiale di Mirko Musotti c'era, in reatà, il giovane e spavaldo Roberto Parrini: Mirko infatti, colui che resta tutt'ora una leggenda a Paciano, si era improvvisamente ritirato da qualche mese, e quella squadra talentuosa venne abbandonata a sé stessa, in un mare turbolento. Arrivato in una situazione così difficile, Roberto traghettò la squadra a fine stagione tra mille difficoltà, ma facendo valere la qualità della squadra in Europa, dove il sogno di diventare la regina si è rotto proprio allo scoccare della mezzanotte. Infranto il sogno, di colpo quella magnifica squadra, da carrozza si è trasformata in zucca. Al via della stagione successiva, Roberto ha perso tutto il know-how costruito in tanti anni da Mirko ed ha dovuto, in un campionato a lunghissima programmazione come quello di Paciano (fatto di contratti pluriennali), ricominciare da zero. Ci sono voluti tre faticosissimi anni e tanti, tanti sacrifici per tornare in Europa. Ci si arriva finalmente nel 2012, passando per la porta del retro dell'Europa League. La squadra, che si affaccia per la prima volta nel grande palcoscenico continentale, è ancora acerba e nonostante il grande impegno viene malamente sbattuta fuori al primo turno. Ma Roberto, che di pazienza ne ha a non finire, accetta il verdetto, imparando dagli errori e accumulando esperienza. Dopo un buon campionato si ripresenta così in Europa dalla porta principale della Champion's League, e subito si nota che qualcosa è cambiato. L'Athletic Bilbao non è più quella squadra timida e impacciata dello scorso anno, bensì una vera macchina di gol e di gioco che nella fase a gironi mette in difficoltà lo stesso Boca Juniors di Massimiliano, sopravanzato nel girone a vendetta di quella finale persa. La seconda posizione sarà fatale proprio a Massimiliano, che incontrerà nei quarti il Porto di Luchini Sauro, che lo elimina facendo sentire a tutti di essere pronto a candidarsi per il trono d'Europa. Nel frattempo, però, l'Athletic Bilbao di Roberto Parrini si faceva largo negli scontri ad eliminazione diretta, andando addirittura a mettere fuori gioco i campioni d'Europa in carica dell'Internacional Porto Alegre di Fabrizio Marzolla. Si inizia a parlare di favola, si inizia a sentire quella sensazione che circonda le storie destinate a diventare leggenda.

PORTO - ATHLETIC BILBAO
0 - 4 (58 - 85)
E si arriva così alla finalissima, con l'Athletic Bilbao che si ritrova davanti proprio quel Porto con cui aveva indirettamente incrociato il destino tra la fase a gironi ed i quarti di finale, ultimando per mezzo di lui la vendetta su Massimiliano. Ma a questo punto, ovviamente, l'ossessione della Champion's è incontrollabile. Non è scritto da nessuna parte, ma quella Champion's perduta nel 2009 brucia, brucia infinitamente Roberto, che non accetterebbe assolutamente di vedersi sfuggire l'olimpo ad un passo dal traguardo. Non è così. Se questa, come l'abbiamo un pò rappresentata impropriamente, presentandola come la sfida tra la "concretezza" del Porto e "il bel gioco" dell'Athletic Bilbao, doveva essere la sfida tra la potenza fisica e l'agilità e la tecnica...non c'è stata partita. Ha vinto lo spettacolo, ha vinto il divertimento. Ma tutti noi sappiamo che questa vittoria, questa stracciante vittoria, conclude una storia duranta non una staione solamente, ma un lustro intero. E' la storia di una squadra che, dopo essere stata ad un passo dal diventare principessa, ha dovuto patire e soffrire cinque lunghi anni prima di coronare il proprio sogno. Ma ora, caro Roberto, ce l'hai finalmente fatta. E come ogni fiaba, anche questa si conclude con un lieto fine. Grazie Roberto. Come ogni anno questa Federazione ci fa emozionare con delle storie uniche, e stavolta l'hai fatto tu. Complimenti campione!

mercoledì 2 aprile 2014

Finali - Non c'è alcuna finzione, è tutto reale

Un anno di sogni, speranze, illusioni, frustrazioni e gioie. Il fantacalcio è un gioco, si sà, e guai a non prenderlo come tale. Ma è un gioco che per me e credo per molti di voi ha un posto speciale nella vostra vita, rappresenta una pausa settimanale dalle incombenze, dallo stress e dai mille pensieri che quotidinamente stanno lì a frustrarci. Il fantacalcio è un'oasi in cui poter liberare la nostra mente, farla volare e distaccarla anche solo per novanta minuti a settimana. Non sempre ci va bene, non sempre il lunedì mattina, andando a vedere la prestazione del weekend, abbiamo quel sorriso stampato in faccia che contraddistingue chi gode per il gol preso, per quell'assist assegnato o quel voto inaspettato più alto delle nostre attese. Spesso va male, ci si rammarica e si deve digerire la sconfitta. Ma poi tutto passa e il sabato si è di nuovo pronti al riscatto, si è più fiduciosi ed ottimisti di prima, con la frenesia di non vedere l'ora che inizi il weekend. E di weekend in weekend abbiamo trascorso una stagione magnifica, fatta di sorprese, colpi di scena ed emozioni, ritrovandoci qui, alla vigilia di queste finali. Quattro squadre che sognano ad occhi aperti, quattro squadra alla ricerca del loro primo titolo europeo. Quattro squadre che aspettano di conoscere il loro destino e sapere se questa annata verrà ricordata come quella in cui si è arrivati ad un passo dal trionfo oppure se si entrerà nella storia. No ragazzi, non è finzione questa. La finale è alle porte e voi ci siete arrivati davvero. Siatene onorati,  vivete a pieno questi momenti di ansia mista a speranza e gìodetevi questi momenti e questa adrenalinica attesa. Si gioca proprio il gusto di assaporarla. Via allo spettacolo!

---CHAMPION'S LEAGUE---

PORTO - ATHLETIC BILBAO
Sulle sponde del Lago Trasimeno si respira un'aria speciale, quella dei grandi momenti. Due regioni vicine, due paesi, Paciano e Cortona, che per un weekend saranno fieri rivali, pronti ad innalzare i propri vessilli per supportare e caricare il proprio rappresentante. Il Porto per Quelli del Cuninino, l'Athletic Bilbao per la Lega Pacianese. Sono così Luchini Sauro e Parrini Roberto a giocarsi la partita dell'anno, quella che vale una carriera e che mette in palio il trofeo più importante, la Champion's League. Chi uscirà vincitore da questa contesa sarà per un anno il padrone indiscusso di questo spazio virtuale, sarà il campione in carica per eccellenza, sarà la squadra da battere del futuro. E in campo di carne al fuoco ce n'è davvero tanta perché a scontrarsi sono due stili di gioco agli antipodi, l'uno (quello dell'Athletic) che guarda all'estetica, allo spettacolo al gioco ed alla velocità, l'altro (quello del Porto) che guarda alla concretezza, alla potenza, all'annichilimento dell'avversario. Due squadre che hanno meritato eccome questa finale, due squadre che meriterebbero entrambe di vincerla questa coppa. Ma sarà soltanto uno a festeggiare. In bocca al lupo!

---EUROPA LEAGUE---

PARIS SAINT GERMAIN - COLO COLO
A Paciano, quasi quasi, la finale di Champion's viene messa in secondo piano, nonostante Roberto. Eh si, perché in Europa League c'è forse la madre di tutte le sfide, quella tra il Colo Colo di Filippo Armellini e il Paris Saint Germain di Ceccantini Giordano. Due manager ambiziosi, che si conoscono da una vita e che da oltre un decennio lotta per la propria supremazia nella lega interna. Mai, però, le due squadre si erano affrontate in Europa; e la prima occasione è, per entrambi, quella più importante. Dopo cinque anni di sofferenze, infatti, Filippo e Giordano raggiungono la loro prima finale europea e il destino ha voluto che se la giocassero contro proprio loro. Un derby incredibile che rende questo match doppiamente importante e che raddoppia la posta in palio. Si perché vincere, in questo caso, avrebbe un altro significato, più forte, più importante; così come perdere, farebbe male due volte. Quasi quasi ci sentiamo fortunati, noi altri, a non doverla giocare questa partita. A noi spetta solamente di goderci questo grandissimo spettacolo.